Dr. Stefania Lenna, Fondazione IRCCS “Ca’ Granda – Ospedale Maggiore Policlinico Milano Division of Rheumatology, Boston University, Boston USA

Sclerosi Sistemica (SSc) è una malattia complessa, a patologia autoimmune ed eziologia sconosciuta. Sebbene molti promettenti trattamenti sono attualmente in uso, sfortunatamente ancora ad oggi non ci sono cure per questa malattia. Così come per altre malattie, non possiamo ancora prevenire, arrestare o trattare la malattia senza conoscerne le cause e tutto questo non sarebbe possibile senza la ricerca di base. Uno dei progetti correntemente in corso è quello della Prof.ssa R. Scorza in collaborazione con la Dr.ssa Maria Trojanowska. Questo studio iniziò con le osservazioni della Prof. Scorza riguardo ai pazienti Sclerodermici italiani portatori dell’ antigene HLA-B35, i quali risultarono essere a rischio di sviluppo dell’Ipertensione Polmonare, una delle più gravi complicazioni nella Sclerosi Sistemica. In queste condizioni si ha un aumento della pressione sanguinea polmonare e uno dei primi sintomi è respiro corto, stanchezza e sensazione d’affanno, dovuto ad alterazioni della struttura vascolare in seguito a danno endoteliale. Studi recenti hanno dimostrato che l’antigene HLA-B35 induca specifiche modifiche nella espressione di geni in cellule endoteliali e sebbene sono ancora sconosciuti i meccanismi  molecolari che mediano l’effetto di questo antigene, ci sono ora evidenze che la sua presenza possa contribuire alla disfunzione cellulare delle cellule endoteliali nella Sclerosi Sistemica.

In particolar modo interessante e’ stato notare l’ attivazione di alcuni geni, “proteine da stress (Heath Shock Protein)” in presenza della antigene HLA-B35. Queste “proteine da stress” sono fondamentali per la sopravvivenza cellulare, perché aiutano le nuove proteine ad assumere la giusta conformazione e promuovono la ri-sistemazione o il degrado di quelle danneggiate nel Reticolo Endoplasmatico (ER). Inoltre la loro espressione  aumenta quando la cellula è sottoposta a stress (infezioni, infiammazione, UV, fattori fisiologici come fattori di crescita, ormoni,…).

Queste osservazioni ci fanno ipotizzare che il ruolo patogenetico dell’ HLA-B35  possa essere dovuto a un lento o improprio conformazione della catena pesante dell’ antigene HLA-B35, causando “ER stress” in cellule endoteliali come già era stato ipotizzato per un altro antigene, HLA-B27 come possibile spiegazione dell’ associazione tra la Spondilite Anchilosante e antigene HLA-B27.

Il nostro goal è quello di determinare se HLA-B35 induca ER stress nelle cellule endoteliali e analizzare se la risposta ER stress contribuisca alle conseguenze biologiche dell’ espressione dell’ HLA-B35 nelle cellule endoteliali. Questi promettenti nuovi risultati aprono nuove strade per gli studi futuri riguardo i meccanismi della patologia della Sclerosi Sistemica, delineando la possibilità di determinare agenti terapeutici sempre più selettivi e offrendo speranze di trattamenti per i pazienti.