Dr.ssa Chiara Bellocchi
UOC Immunologia Clinica, Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Milano -In collaborazione con Rheumatology Department, University of Texas Health (UTH) e con University of Houston. USA.

“In-depht analysis of evolution biomarkers: from early to definite systemic sclerosis” è il titolo del progetto presentato e poi premiato tramite il bando GILS giovani ricercatori tenutosi in settembre 2017.

 

L’idea del progetto si focalizza sulle fasi precocissime della malattia ipotizzando in tale stadio la possibilità di individuare dei biomarcatori di evoluzione (cioè dei biomarcatori del passaggio da fase precoce a fase definitiva fibrotica).

Nel dettaglio, la sclerosi sistemica (SSc) è una patologia autoimmune sistemica caratterizzata da anomalie vascolari, produzione autoanticorpale e deposizione fibrotica.

Il fenomeno di Raynaud, segno di alterazione del microcircolo, è la prima manifestazione clinica a presentarsi e può precedere di diversi anni la comparsa di altri sintomi come ad esempio la fibrosi a livello cutaneo o la dismotilità a livello gastro-enterico.

La diagnosi precoce è di fondamentale importanza nei pazienti con SSc proprio in considerazione della distanza temporale che intercorre tra il fenomeno di Raynaud e l’eventuale progressivo coinvolgimento degli organi interni.

La diagnosi precoce consente infatti di inquadrare al meglio la situazione clinica del paziente e di incominciare in modo tempestivo un approccio terapeutico.

Una diagnosi ritardata potrebbe ridurre l’efficacia terapeutica soprattutto in pazienti con forme di fibrosi diffusa rapidamente progressiva.

I pazienti con sclerosi sistemica in fase precoce (EarlySSc), sono pazienti che ancora non presentano caratteristiche cliniche in senso fibrotico ma che mostrano fenomeno di Raynaud associato alla positività della video-capillaroscopia periungueale e/o alla presenza di specifici auto-anticorpi indicativi di sclerodermia. 

Come premesso sopra, oggi che dei criteri per una diagnosi precoce sono disponibili, risulta di estrema importanza riuscire a caratterizzare meglio i pazienti con EarlySSc sia da un punto di vista clinico sia a livello biomolecolare.

Su questa premessa si fonda il progetto presentato al bando GILS per giovani ricercatori.

Il progetto si propone di focalizzare l’analisi su un gruppo di pazienti che circa 4-5 anni fa erano ancora in fase precoce di malattia (cioè EarlySSc).

Di questo gruppo di pazienti alcuni sono evoluti a fase conclamata mediante lo sviluppo di alcune manifestazioni cliniche di tipo fibrotico, mentre un altro gruppo non hai mai sviluppato tali caratteristiche nell’arco di questi ultimi 4-5 anni.

Il progetto si propone in questi pazienti una caratterizzazione del profilo clinico e del profilo biomolecolare mediante un’analisi di espressione genica e un’analisi di proteomica. 

Gli studi focalizzati su analisi di espressione genica in pazienti EarlySSc sono ancora pochi.

Inoltre, le analisi a livello proteico su pazienti con fase precoce di malattia si sono finora concentrate su un numero ristretto di molecole selezionate a priori.

Attualmente le nuove tecnologie di proteomica consentono un’analisi molto più ampia su un grande numero di molecole sieriche valutando più di 1000 proteine e permettendo un’analisi più ampia del profilo proteico dei pazienti.

Lo scopo di questo progetto è pertanto quello di: comparare gli EarlySSc con dei controlli sani; individuare eventuali biomarcatori di evoluzione di malattia grazie alla possibilità di comparare pazienti che sono passati dalla fase EarlySSc a quella definitiva fibrotica rispetto a coloro i quali sono rimasti EarlySSc negli ultimi 4-5 anni mediante l’esecuzione di un’analisi di espressione genica e mediante l’utilizzo di una moderna tecnica di proteomica che consentirà di valutare un ampio numero di proteine.

L’individuazione di potenziali target molecolari che caratterizzino il passaggio da fase precoce a fase conclamata fibrotica di sclerosi sistemica, consentirebbe studi futuri mirati su potenziali target farmacologici e consentirebbe di ampliare le conoscenze circa il meccanismo di sviluppo di caratteristiche fibrotiche nella sclerosi sistemica.