Fenoglio D, Battaglia F, Parodi A, Stringara S, Negrini S, Panico N, Rizzi M, Kalli F, Conteduca G, Ghio M, De Palma R, Indiveri F, Filaci G. Centre of Excellence for Biomedical Research (CEBR)-Department of Internal Medicine (DIMI), University of Genoa. (Ricerca effettuata anche con il contributo del GILS)

 

Alteration of Th17 and Treg cell subpopulations co-exist in patients affected with systemic sclerosis.

Fenoglio D, Battaglia F, Parodi A, Stringara S, Negrini S, Panico N, Rizzi M, Kalli F, Conteduca G, Ghio M, De Palma R, Indiveri F, Filaci G.
Centre of Excellence for Biomedical Research (CEBR)-Department of Internal Medicine (DIMI), University of Genoa.
(Ricerca effettuata anche con il contributo del GILS)

Numerose evidenze ottenute negli ultimi anni suggeriscono come l’omeostasi immune dipenda dall’esistenza di un rapporto bilanciato tra subsets T effettori e regolatori (Treg), e che, quindi, l’instaurarsi di uno squilibrio tra questi due comparti cellulari possa essere cruciale per l’esordio di fenomeni autoimmuni. Queste considerazioni generano la necessità di valutare in ogni modello di malattia, in parallelo, il fenotipo e funzione dei subsets Treg e di quelli infi ammatori, che costituiscono l’infi ltrato nei tessuti interessati dalla malattia. Alla luce delle ultime evidenze sembra che i fattori immuni TGF-beta, IL-6 e IL-1 sembrano avere un ruolo centrale nel sostenere il processo infi ammatorio, ed è ormai dimostrato che tali mediatori sono pure coinvolti nella differenziazione ed espansione di un nuovo subset pro-infi ammatorio, i linfociti Th17. Diversi studi hanno evidenziato che l’asse IL-23 e Th17 gioca un ruolo importante in diversi modelli murini di malattie autoimmuni (come encefalomielite autoimmune sperimentale, artrite collageno-indotta); inoltre un ruolo per i linfociti Th17 è stato ipotizzato anche in malattie autoimmuni dell’uomo (artrite reumatoide, sclerosi multipla, Lupus erithematosus sistemicus, sclerodermia). D’altro canto TGF-beta è coinvolto pure nei processi che portano all’induzione di Treg in periferia, oltre che essere coinvolta nella differenziazione delle cellule Th17. Quindi questa potente citochina è strettamente correlata alla generazione di sottopopolazioni T con funzione opposta, poiché le cellule Th17 sembrano altamente patogenetiche durante il processo infi ammatorio, mentre i linfociti Treg sono critici nell’inibire l’infi ammazione tissutale e mantenere la tolleranza al self. Lo studio pubblicato ha affrontato l’analisi del braccio T effettore e regolatore nel modello della sclerodermia (SSc), la cui patogenesi non è ancora chiara, ma per la quale sono state evidenziate sia la presenza di autoanticorpi circolanti, sia la presenza massiva di linfociti T attivati nell’infi ltrato tissutale. A questo scopo sono stati studiati fenotipo e funzione di Th17 e Treg circolanti isolate da 36 pazienti e da un gruppo di controlli sani mediante citometria a fl usso. Per quanto riguarda la popolazione infi ammatoria Th17 sono state rilevate frequenze statisticamente superiori nel sangue periferico dei pazienti rispetto ai controlli, indipendentemente da stato ed attività di malattia. Inoltre l’espansione in vitro dei linfociti circolanti con antigeni quali Candida albicans ha confermato una propensione dei cloni T antigene-specifi ci ad assumere un profi lo funzionale Th17. L’analisi ex-vivo delle popolazioni Treg CD4+CD25+ e di quelle Tsoppressorie CD8+CD28- ha evidenziato una serie di alterazioni quantitative e qualitative nei pazienti SSc rispetto ai controlli. Collettivamente i dati raccolti sottolineano: da una parte l’esistenza di un rapporto sbilanciato tra linfociti infi ammatori Th17 e quelli Treg nei pazienti SSc, dall’altra parte la necessità di studi focalizzati sull’analisi dei comparti T regolatorio/infi ammatorio per fornire nuove prospettive alle future terapie nel settore dell’autoimmunità ed in particolare della Sclerosi sistemica.