Prof. Giuseppe Murdaca
Responsabile “Scleroderma Unit” di Genova, U.O. Cl. Medicina Interna ad orientamento Immunologico

Prof. Giuseppe Murdaca
Responsabile “Scleroderma Unit” di Genova, U.O. Cl. Medicina Interna ad orientamento Immunologico

 

 

Le infezioni rappresentano una rilevante causa di morbosità e mortalità nei pazienti affetti da patologie autoimmuni. Infatti, questi soggetti presentano un maggiore rischio di sviluppare infezioni batteriche e virali gravi a causa di difetti genetici e immunologici ereditari e delle terapie immunosoppressive a cui sono sottoposti. Inoltre, l’esposizione ad agenti infettivi può determinare la ri-attivazione della patologia autoimmune. Tra le varie strategie che possono essere implementate per ridurre il rischio di infezione in pazienti affetti da patologia autoimmune, la vaccinazione deve essere considerata l’opzione di maggiore efficacia. Infatti, le evidenze disponibili e le attuali raccomandazioni sottolineano come i vaccini inattivati siano efficaci e sicuri nei pazienti affetti da patologie autoimmune, anche se in taluni casi l’immunogenicità può essere inferiore rispetto al soggetto sano e la vaccinazione può innescare l’induzione transitoria di autoanticorpi. La somministrazione di vaccini vivi attenuati deve essere invece attentamente valutata in relazione allo stato di immunodepressione eventualmente indotto dall’utilizzo di terapie immunosoppressive in questa tipologia di pazienti. Nonostante il rapporto beneficio-rischio nei soggetti con patologia autoimmune sia generalmente a favore della somministrazione del vaccino, ad eccezione dei casi sopra indicati, la “compliance” dei pazienti e degli operatori sanitari nei confronti di questo fondamentale strumento di prevenzione rimane sub-ottimale.

I pazienti seguiti presso “Scleroderma Unit” di Genova, grazie all’apporto dell’UO. di Igiene e Medicina Preventiva dove è presente il centro vaccinale dell’Ospedale Policlinico San Martino, vengono avviati alla vaccinazione antiinfluenzale e antipneumococcica già da alcuni anni. In particolare, nel 2016 30 pazienti hanno ricevuto la vaccinazione anti-influenzale (26 hanno ricevuto Intanza e 4 hanno ricevuto Fluarix) e 16 quella anti-pneumococcica (12 hanno ricevuto pneumovax e 4 hanno ricevuto Prevenar13). Nessuno dei pazienti vaccinati ha contratto l’influenza e la polmonite, confermando l’efficacia protettiva. Nessun paziente ha sviluppato reazioni avverse gravi in seguito alla vaccinazione. Sei pazienti hanno avuto febbre/febbricola nelle prime ore dopo la vaccinazione e 5 hanno riferito dolore e gonfiore nella sede dell’inoculo nei 3-4 giorni successivi alla vaccinazione. Non sono stati registrati casi di “flare” di malattia né di incremento del titolo degli ANA. Nel 2017 i pazienti vaccinati sono stati oltre 60. La nostra casistica seppur limitata ha dimostrato l’efficacia e la sicurezza delle vaccinazioni anti-influenzale e anti-pneumococcica nei pazienti con sclerosi sistemica. Vista la attualità del tema delle vaccinazioni, un nostro progetto su “Le vaccinazioni nel paziente con patologia auto-immune” è stato presentato al comitato direttivo della Società Italiana di Medicina Interna (SIMI), ed è stato approvato. Si è costituito un gruppo di lavoro della SIMI da me coordinato che include diversi centri e colleghi italiani fra cui i Proff. Francesco Puppo di Genova, Angelo vacca di Bari, Armando Gabrielli e Giovanni Pomponio di Ancona, Massimo Triggiani di Salerno, Claudio Lunardi di Verona, Sebastiano Gangemi e Paola Quattrocchi di Messina, e i colleghi di Igiene di Genova con cui noi collaboriamo quotidianamente (Prof Giancarlo Icardi, Andrea Orsi e Laura Sticchi). Lo scopo è:

  •  confermare il profilo di sicurezza e tollerabilità dei vaccini raccomandati in un’ampia casistica di pazienti affetti da patologia autoimmune, in particolare lupus eritematoso sistemico e sclerodermia/sclerosi sistemica;
  • verificare l’immunogenicità e l’efficacia dei vaccini raccomandati in un’ampia casistica di pazienti affetti da patologia autoimmune, in particolare lupus eritematoso sistemico e sclerodermia/sclerosi sistemica;
  • pubblicare i risultati delle suddette ricerche mediante articoli scientifici su riviste nazionali e internazionali peer-reviewed.
  • condivisione di una “position statement” su una potenziale strategia vaccinale in pazienti affetti da patologia autoimmune, in particolare lupus eritematoso sistemico e sclerodermia/sclerosi sistemica.